Un caffè

Talvolta, rientrando verso sera dallo studio, mi fermo ad un bar. Sempre lo stesso e sempre la stessa ordinazione: uno spritz.
Una di queste sere mi sono sorpreso nel trovare tra i clienti un signore anziano, magro e malvestito. All’apparenza un barbone o qualcosa del genere, ma gentile e riservato.
Incuriosito, l’ho osservato mentre si mangiava un bel piatto di pasta presa dal buffet. Doveva avere proprio fame.
Con sorpresa, in una delle sere seguenti, lo vidi ancora che seduto ad un tavolino si mangiava la pastasciutta.
Finito il piatto si alzò, andò al tavolo del buffet e lo riempì di nuovo.
L’altra sera al bar eravamo solo io e lui. Io con il mio spritz e lui con la sua pastasciutta.
Ad un tratto la cameriera gli si è avvicinata e gli ha detto con gentilezza che non poteva venire lì tutte le sere, ordinare un caffè e magiare a sbafo.
Si è scusato e senza creare disturbo ha pagato il caffè ed è uscito.
Rimasto solo, ho sorriso pensando a tutte le volte che un cliente mi ha “ordinato un caffè”… e poi se n’è uscito dallo studio con la pretesa di schizzi, disegni e consulenze varie a sbafo. Un vero signore quel barbone, altroché.