Qualche tempo fa, erano i primi anni che vedevano il committente direttamente coinvolto nelle responsabilità penali in materia di sicurezza sul lavoro nei cantieri edili, mi capitò di ristrutturare fuori città una casetta di proprietà di un signore distinto. Un lavoro come tanti altri già fatti. Nulla di speciale.
Feci il progetto, il piano di sicurezza, chiesi le autorizzazioni, facemmo il cantiere ed ottenemmo l’abitabilità. Tutto bene.
Arrivò il momento di saldarmi la parcella e questo signore, che pagò tutto quello che doveva senza contestazioni di sorta, saldandomi la parte relativa alla sicurezza fece un commento che mi lasciò senza parole: “Architetto, i peggiori soldi spesi di tutto il lavoro”.
Erano anni buoni per l’edilizia, di soldi ne avevamo spesi senza particolari economie, il cliente non aveva manifestato alcun disagio nell’affrontare l’impegno economico, non era un problema di soldi: il problema era averli spesi per la sicurezza.
Direte voi, ha fatto tutto quello che doveva fare, ha pagato tutto quello che doveva pagare … è una sua opinione e festa finita.
E’ vero, però avevamo ristrutturato una casa senza che nessun operaio si fosse fatto male. Non una goccia di sangue. Nessuna contravvenzione. Nulla di nulla. Solo “soldi spesi male”.
Non so, ogni volta che apro il giornale e leggo di un infortunio sul lavoro, ogni volta che inizio un nuovo cantiere, il ricordo di quel commento riaffiora … e mi piacerebbe che alle nostre case e ai nostri manufatti, al termine dei lavori venisse orgogliosamente applicata dal proprietario una targhetta con inciso: costruito senza alcun infortunio sul lavoro.
Altro che soldi spesi male.