Il genius loci dei palazzoni

Ci sono dei luoghi nei quali ti senti a tuo agio. Non capisci perché sia così, ma ti è chiaro che è così.
Sono nato in pieno baby boom e ho passato l’adolescenza tra molti amici. Erano gli anni delle “immense compagnie, in motorino sempre in due” come ricorda una nota canzone, ed io abitavo in uno dei condomini che erano sorti tutti insieme in un quartiere allora periferico: sette o otto palazzoni pieni zeppi di famiglie come la mia. Appena si poteva, neanche a dirlo, eravamo tutti in strada e, ora arrivo al dunque, ci trovavamo sempre nello stesso posto, nei pressi del numero diciassette, accanto ad una piccola rampa, interrotta da una fioriera, che portava ad un piazzale rialzato da terra.
Certe sere eravamo così tanti che le auto non riuscivano ad accedere ai parcheggi interrati ed i condomini meno comprensivi ci invitavano a spostarci un po’ più in là.
Non è mai successo.
Senza rendercene conto frequentavamo un luogo che aveva quel pizzico di identità e di carattere in più rispetto agli altri che avremmo avuto a disposizione lì a due passi e che invece ignoravamo come non fossero mai esistiti.
Anche i miei palazzoni avevano il loro piccolo genius loci.